Cosa si intende per frequentazione?

frequentazione

Intensità, estensione, informalità

 

 

Frequentazione
Frequentazione tradizionale

 

 

 

Il grande assente

Il tema della frequentazione è assente nel panorama semantico del sociale. La nostra è più di una impressione, in quanto l’osservazione di questo tema non è affatto ricorrente. Abbiamo riscontrato che numerose persone si riferiscono alla frequentazione, esclusivamente per parlare di relazioni affettive o presunte tali. È sicuramente un riferimento molto riduttivo.

 

 

L’evidenza della frequentazione

Frequentare persone e/o luoghi; consuetudine di visitare alcune persone, alcuni luoghi. Passare del tempo con qualcuno.

Il tema della frequentazione ha rilevanza nel sociale perché si riferisce a buona parte delle interazioni quotidiane.

 

 

Frequentare qualcuno

Nell’attuale consuetudine comunicativa, frequentare qualcuno equivale a dire di uscire con quella persona, nel senso di conoscenza affettiva, spesso sessuale. La parola frequentazione è ridotta al mero significato di relazione con una persona del genere opposto.

Riteniamo possibile che sia proprio a questo livello, che la frequentazione abbia perso il suo contenuto di senso originario.

Come di consueto, la rete Internet ci ha fornito del materiale interessante su cui riflettere. Nel forum di discussione sul sito “Al femminile”, gli utenti scrivono che la frequentazione è da intendersi esclusivamente come rapporto di carattere conoscitivo e sentimentale. Un utente così si esprime:

«con “frequentazione” intendo uscire con una persona da cui si è attratti (non necessariamente solo a livello sessuale), per passare del tempo piacevolmente, senza che questo implichi necessariamente sentimenti profondi o una particolare progettualità di coppia. Insomma, quel che normalmente accade quando due persone iniziano a uscire insieme (e che gli anglofoni chiamano “dating”)».

Dello stesso tenore è il contenuto dell’articolo dal titolo: “Come trasformare una frequentazione in una storia seria”.

 

Frequentazione
Il moderno significato della frequentazione

 

Frasi idiomatiche

«Si, mi vedo con un tipo» è l’esempio di frase normalizzata che molte persone usano per iniziare un racconto di frequentazione affettiva e/o sessuale.

Scritta in altra maniera si potrebbe leggere così: «vedo me stessa con un tipo».

Sarebbe utile chiedere il parere a uno psicologo clinico, in quanto a prima vista potrebbero esserci gli estremi per individuare una proiezione psichica – di chi pronuncia la frase – verso la persona oggetto della frequentazione.

Stesso significato ha la frase: «mi frequento con una ragazza», ossia «frequento me stesso con una ragazza». Forse risulta meno stereotipica della frase inziale, ma presenta ugualmente un certo grado di prurigine comunicativa (e letteraria).

In entrambi i casi, siamo di fronte a un gergo moderno che fissa l’attenzione sull’appuntamento sentimentale, con sottointese speranze di successo.

 

 

Alle sorgenti della frequentazione

A questo punto, proviamo a fare ordine e andare all’origine sociale della frequentazione.

Le prime attività di frequentazione risalgono al passare del tempo con i propri genitori, poi con gli altri parenti. La comunicazione, che si crea all’interno della famiglia, prende i caratteri della sintonizzazione affettiva, i suoi piccoli partecipanti iniziano il percorso per diventare persone a tutti gli effetti.

Tuttavia, la frequentazione assume maggiore importanza comunicando con i coetanei. L’amicizia è il frutto più bello e indimenticabile (?) della frequentazione.

Il divertimento del gioco è il cuore della comunicazione interpersonale: è attraverso il gioco che si attiva la personalizzazione della comunicazione. Nell’ingenua conferma delle persone attraverso il gioco (per cui la fatidica domanda «giochiamo?» è il banco di prova dell’amicizia), inizia a formarsi la reciprocità interpersonale tra coetanei. (…)

Si tratta della frequentazione, che è unità di intensità ed estensione, laddove l’intensità è conferma della persona e l’estensione è divertimento. (…)

Soltanto la frequentazione con i coetanei offre un primo senso irresistibile del fascino di essere persona” (C. Baraldi).

 

Frequentazione
Frequentazione nel gruppo informale

 

Il gruppo

Dopo avere sperimentato le basi della frequentazione da bambini, siamo tutti passati alla fase adolescenziale, con tutti i problemi annessi. Da adolescenti abbiamo fatto parte di gruppi formali ed informali, ossia strutturati i primi e spontanei i secondi.

I gruppi informali ci interessano maggiormente, se vogliamo focalizzare il senso di libertà insito nella frequentazione classica. Non c’è organizzazione, ma incontro spontaneo. Il gruppo diventa molto importante, come una «seconda famiglia» (Ibidem).

La frequentazione permette a un adolescente di partecipare a una comunicazione interpersonale intensa, ma non così esigente come l’amore, temperando l’intensità con l’estensione” (Ibidem).

Il divertimento diventa un forte collante dentro al gruppo, dona forza alla frequentazione dei suoi membri. Tuttavia, non deve diventare il solo ed unico elemento strutturale della comunicazione, poiché in quel caso mancherebbe l’intensità e avanzerebbe la noia, innescandosi dei pericoli per la stabilità del gruppo.

 

 

La frequentazione nutre amicizie e altre relazioni

Dopo l’età giovanile, il meccanismo originario della frequentazione diventa facilmente instabile, poiché intensità ed estensione si dividono: il gruppo informale pian piano si riduce fino alla probabile dissoluzione, entrano in gioco altri ruoli sociali, le amicizie cambiano caratteristiche. L’età adulta presenta alle persone impegni diversi e, ovviamente, più complicati.

Abbiamo osservato che la frequentazione si trasforma in socialità (fare vita sociale tout court, al lavoro, in palestra, al supermercato, con chiunque), oppure in socievolezza e che quest’ultima è l’interazione più auspicabile, per il suo senso di gratuità e gradevolezza.

 

Frequentazione
Frequentazione e socialità sul posto di lavoro

 

Come abbiamo già introdotto, per molte persone pare che la frequentazione sia solo passare del tempo con qualcuno del genere opposto, in vista di una relazione sentimentale. In realtà, la frequentazione adulta si può concretizzare nel coltivare amicizie di ogni genere, con il solo scopo di passare insieme delle ore piacevoli.

Non è superfluo ricordare che le vere amicizie offrono mutuo aiuto (gratuito) nelle difficoltà.

 

Frequentazione
Frequentazione e socievolezza

 

In assenza di frequentazione

Avanziamo l’ipotesi – forse azzardata – secondo cui senza la frequentazione l’amicizia si dissolve. Il fattore tempo è una delle variabili determinanti di quel processo di dissoluzione.

Partiamo dalla frase di una persona di nostra frequentazione: “gli amici restano per sempre”. A distanza di qualche anno dall’ultima chiamata, quella persona ha interrotto i contatti. La frequentazione è cessata.

Abbiamo provato a organizzare un nuovo incontro, anche telefonico. L’autrice della frase non ha risposto, il suo totale disinteresse ha comunicato che l’amicizia si è definitivamente dissolta.

Abbiamo osservato che lo stesso meccanismo sociale si è attivato con alcuni ex compagni di classe.

Evitare la frequentazione significa mostrarsi indifferente verso qualcuno, vale a sottrarsi al contatto relazionale. Si passa da essere amici a conoscenti a perfetti estranei.

 

Unità di tempo

Numerosi sono i motivi a causa dei quali le persone interrompono la frequentazione, e di seguito l’amicizia. Rancori, pettegolezzi, trasferimenti in altri luoghi, il tempo trascorso. Abbiamo notato che il tempo è un fattore molto importante pro o contro la frequentazione.

La stabilità nel tempo, in una relazione, deve avere natura dinamica“ (R. A. Hinde).

Due persone che si rivedono, casualmente, dopo molti anni potrebbero non ritrovare anche la stessa amicizia di un tempo. Potrebbero non riconoscersi, oppure ricordare immediatamente un brutto episodio, altrimenti accorgersi di non avere più nulla da dirsi.

Si dice che il tempo cambia le persone, i fatti e le esperienze sono gli agenti che creano quei cambiamenti nelle varie unità di tempo.

Se la frequentazione risulta interrotta per diversi anni, è altamente probabile che essa non possa essere ristabilita, né conseguentemente possa esserlo l’amicizia.

 

 

La frequentazione è importante

 

Le relazioni che abbiamo con gli altri per molti di noi rappresentano l’aspetto più importante della vita” (R. A. Hinde).

 

Fare visita a una o più persone, passarci del tempo per trascorrere delle ore piacevoli, per offrire il proprio aiuto o semplicemente la propria solidarietà, rappresentano i contenuti di senso più auspicabili per riempire il termine frequentazione.

Si sta perdendo il senso di una parola molto utile ad orientare le persone verso una sana relazione individuale e collettiva.

La socievolezza è la prospettiva che dona la più grande importanza al frequentare qualcuno, senza altri interessi. La frequentazione nutre l’amicizia, anche in età adulta, quando la vita quotidiana presenta problemi e difficoltà di vario genere. In questo senso, essa è inequivocabilmente un forte antidoto alla solitudine e alla depressione.

 

Frequentazione
Frequentare gli amici

 

 

 

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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