Il tempo dell’avventura

Avventura

I momenti più belli sono epici

 

 

Avventura
Il tempo dell’avventura

 

 

Il mito della giovinezza

Della propria vita, ognuno può ricordare momenti e periodi epici. Solitamente sono i giorni della giovinezza, dell’adolescenza e coincidono con il tempo della spensieratezza, del gioco, del mito.

Li consideriamo come momenti indimenticabili, che rimangono indelebili nel piacere del vissuto, le sensazioni rivivono tangibili a ogni rievocazione.

“Quando” il momento epico/avventuroso è terminato, abbiamo provato tristezza, malinconia, solitudine. “Quando vivrò un’altra esperienza così?”. “Quando” eravamo giovani ce lo siamo chiesti spesso. “Quando” è l’avverbio temporale e interrogativo più importante nella gestione dei ricordi e dell’avventura.

 

L’avventura e la vita

L’avventura appartiene al comportamento ludico, come la socievolezza e il gioco in generale. “Come la socievolezza, l’avventura è una forma d’arte, un’esperienza che si distacca dall’esistenza ordinaria. Eppure, diversamente dai tipi più o meno comuni di socievolezza, l’avventura ha una profonda relazione con un ordine vitale superiore, anche se invisibile, o come dice Simmel, inesprimibile, innominabile (Unnennbar)” (A. Dal Lago, “Le antinomie dell’esistenza. Simmel e la filosofia della vita”, in “Aut aut”, Il Saggiatore, Milano, n. 257/1993, pag. .85).

Anche la vita nel suo insieme, nei suoi giorni ‘normali’, può essere sentita come un’avventura. Significa, per noi, riuscire ad assaporare ogni momento per non perderlo, per non lasciarlo volare via. L’avventura è una forma autonoma dell’esistenza ordinaria, essa si realizza in un senso diverso e più alto della solita vita quotidiana, così come la si intende normalmente. Chi vive la vita come un’avventura confida nel possibile, egli sollecita o provoca il realizzarsi del possibile. Ciò rivela il legame tra esperienza vissuta e totalità della vita.

L’avventura è una delle forme della vita, che hanno il misterioso potere di fare sentire, per un attimo, la stessa intera vita compiersi nella sua totalità. L’avventura è anche il veicolo sul quale viaggia l’esistenza che si manifesta in quell’attimo (Ibidem, pag. 96).

Le emozioni che regala l’avventura, pure quelle quotidiane, sono ineguagliabili.

 

Epic

Il momento epico è l’avventura negli anni più belli, “quando” siamo fisicamente forti e resistenti, purtroppo anche avventati, imprudenti, impulsivi. Pazienza, è così che deve essere.

Grazie a Dio, l’avventura ci ha sorpresi anche nell’età della ragione, dandoci altri momenti epici e indimenticabili. Ogni età ha la sua avventura.

Abbiamo costruito capanne e rifugi, scavato buche e tunnel immaginando di essere dei pionieri in terre lontane. Abbiamo guadato rivoli d’acqua, torrenti e fiumiciattoli come se fossimo esploratori in missione geografica.

Qualche anno più tardi siamo davvero entrati in un gruppo di esploratori: abbiamo dormito fuori casa, sotto le stelle. Ci siamo cimentati nella costruzione di tavoli, di tende sopraelevate, di ponti, di torrette. Abbiamo camminato a lungo nei boschi, abbiamo spiato gli animali. La sera abbiamo visto la luna comparire tra gli alberi mentre il bosco diventava completamente buio. Abbiamo cantato mangiato e bevuto con gli amici più stretti. I giochi di notte nel bosco diventavano l’apice di giornate lunghissime.

 

Niente senza l’amicizia

L’avventura non esisteva senza gli amici, senza il gruppo non eravamo nessuno. Il nostro legame d’amicizia dava ai giorni dell’avventura un gusto pieno, coinvolgente, unico.

Tornavamo a casa carichi di emozioni, che protraevano il loro effetto per molti giorni a seguire.

Non abbiamo dimenticato chi eravamo tutti assieme.

Gli anni sono passati, senza potervi porre rimedio. Ci siamo persi tra noi, chi è andato via, chi è rimasto (pochi), chi è indaffarato, chi ha famiglia, chi ha un lavoro.

 

Adesso?

Alcuni hanno conservato il senso epico dell’avventura, ancora lo cercano. Abbiamo preso un treno, siamo saliti su un aereo o su un elicottero. Siamo andati in alta montagna, altri hanno girato l’Europa, l’America, l’Oceania.

Abbiamo viaggiato in lungo e in largo, per cercare sempre quei momenti epici che avevamo conosciuto tanti anni prima e che ci avevano, felicemente, allontanati dalle nostre povere case.

 

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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