Difesa personale come attività fisica

La difesa personale non è solo imparare a tirare pugni o calci, ma è anche movimento e benefica attività fisica

La difesa personale è un argomento poco conosciuto.

 

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E’ molto divertente conoscere ciò che pensa la gente della difesa personale. Se ne possono sentire davvero di tutti i generi, dal pensiero “mi insegnano a picchiare, intanto le prendo”, passando per “non mi interessa, non voglio tornare a casa con le ossa rotte”, fino a “non mi piacciono le zuffe”.

In buona parte dell’immaginario collettivo, l’attività chiamata difesa personale o autodifesa è ricondotta al principio del picchiarsi. Questa idea non è corretta.

Nelle grandi città, i corsi di difesa personale hanno un buon numero di iscritti, in parte perché la necessità di imparare a difendersi è più sentita, in parte perché le persone desiderano acquisire maggiore sicurezza in loro stesse.

La difesa personale deriva dalle discipline marziali, che per prime si sono occupate nella storia del problema di come difendersi. Per la proprietà transitiva, i corsi disponibili nelle varie palestre propongono tecniche e percorsi direttamente mutuati dalle arti marziali, studiate da chi le insegna. Ogni arte marziale ha quindi un suo percorso di studi specifico, relativo all’auto difesa.

Non ci sarebbe da stupirsi perciò se qualcuno dicesse “palestra che frequenti, difesa che trovi”.

La difesa personale non è solo imparare un’arte, ma è anche attività fisica, benefica per il corpo.

In linea di principio, chiunque può approcciarsi allo studio della difesa personale, secondo le sue capacità e le sue attitudini. Sarà poi obbligo dell’istruttore, proporre esercizi idonei all’allievo.

Un buon corso di auto difesa prevede una cospicua parte di riscaldamento, con esercizi di ginnastica preparatoria e stretching. Di seguito, si passa agli esercizi sui principi di “posizione-movimento-spostamento”. E’ necessario educare il corpo ad eseguire azioni che, di solito, soprattutto nella vita sedentaria, non fa. Anche questi esercizi, che si ripetono numerose volte, sono di natura ginnica e quindi salutari per il fisico.

Dopo avere meccanizzato i movimenti fondamentali, si passa tranquillamente ai movimenti specifici e via via più complessi, peculiari dell’auto difesa. Si impara a schivare, parare, disimpegnarsi da prese e coercizioni.

 

E’ bene precisare che non si impara a partecipare ad una volgare rissa da discoteca o da strada. La filosofia, alla base di questi esercizi, insegna ad evitare la violenza e non a farsi travolgere da essa. In questo senso, si ricreano le situazioni più vicine alla realtà, in modo da affrontare anche psicologicamente eventuali aggressioni. Si rinvigoriscono l’attenzione e la concentrazione.

Ogni esercizio viene ripetuto più volte, per permettere al nostro fisico di assimilarlo e utilizzarlo in caso di necessità. Si suda durante la lezione, si fa salire il battito cardiaco, a tutti gli effetti è un attività fisica proficua.

Il corpo umano ha bisogno di essere sempre tonico, reattivo e armonico nei suoi movimenti. A maggior ragione, il corpo deve essere pronto in situazioni di bisogno.

Oltre ai benefici aerobici, ognuno può valutare vantaggi di carattere umano, infatti durante le lezioni di difesa personale si creano prima conoscenze e poi amicizie vere e proprie.

Da ultimo e non meno importante, si imparano e consolidano attitudini di rispetto, solidarietà, serenità. Proprio quel che succede studiando le arti marziali, specialmente le più antiche.

Corso presso il Judo Club Cesena 1964

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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