Colonizzazione silenziosa

Colonizzazione

Colonizzazione territoriale, culturale, sociale favorita dall’indifferenza e dalla pratica politica

 

Colonizzazione
Colonizzazione islamica

 

Mutamento sociale

L’Europa sta progressivamente perdendo la sua radice cristiana, a favore di una caratteristica secolarizzazione a tutti i livelli. Aumenta con ciò l’indifferenza verso argomenti come l’identità culturale comune, i valori storici e antropologici nazionali ed europei.

E’ partita una colonizzazione territoriale e culturale già da vari anni, ma ciò che stupisce è il fatto che venga ignorata. Secondo la politica, la nostra è una società pluralista, significa che accetta e tutela ogni tipo di minoranza. E’ la legge.

La società pluralista ingloba tutto, anche i luoghi di culto. Pertanto, se ci sono delle Chiese ci devono essere per forza anche delle moschee. E’ la “par condicio”, non fa una piega. Eppure si, c’è più di una piega. La politica si appella alla legge solo quando vale per i cittadini normali. La politica è garante del pluralismo. Per tutti gli altri vale la confusione.

Per le persone vige sempre la buona regola in base alla quale “è meglio non impicciarsi”. Qui però non stiamo trattando il problema del vicino di casa che vuole costruire un capanno abusivo in giardino. Stiamo invece introducendo il problema dell’aumento delle moschee in Italia (e in Europa), numero che si sta ingrandendo in sordina, comunque dietro l’indifferenza delle persone, dei cittadini, di tutti. La politica silenziosamente approva.

Il problema così presentato pare banale, privo di pathos, senza interesse. Sarebbe bene invece porvi un’adeguata attenzione perché non è per niente banale né semplice.

 

Colonizzazione islamica: la moschea

Dobbiamo ricordare cos’è una moschea: è il luogo di culto e assembramento culturale politico per i fedeli musulmani. Dietro questa facciata così stimolante per gli intellettuali, magari “radical chic”, c’è tutto il resto che stimolante non è: controllo sociale e del territorio, raccolta di fondi per il proselitismo/per il terrorismo; incontro di gruppi non meglio identificati (contro l’ordine pubblico?), indottrinamento di seguaci da mandare in campi d’addestramento militare.

Per la regola del “politicamente corretto”, queste affermazioni sono da classificare come indelicate e inopportune verso le comunità islamiche che sono ospitate in Italia. Forse è a causa di questa regola che sugli organi d’informazione si notifica poco o pochissimo l’argomento moschea.

I centri di cultura islamica e le moschee sono oasi sicure per ogni fedele musulmano in terra straniera. Sono i luoghi dove si prepara e si gestisce la colonizzazione. Altro elemento politicamente scorretto.

La colonizzazione però è reale, l’occupazione di parti consistenti delle città pure. Abbiamo già parlato della fittizia integrazione che caratterizza l’immigrazione musulmana in Italia.
Sono noti a tutti i fatti delle “Banlieue” francesi e di Molenbeek Vicino a Bruxelles in Belgio, zone urbane colonizzate dall’Islam, tristemente famose per le rivolte sociali e per aver protetto decine di “insospettabili” terroristi.

 

Tendenze tradizionali islamiche

Per il suo carattere tradizionalmente forte, la cultura islamica tende a occupare i territori dove si insedia, tende naturalmente a colonizzarli. Tutto parte da un luogo in particolare. “(La) Moschea, ‘masgid’, è il luogo culturale e sacro per eccellenza, un termine che deriva da ‘sagad’, <<prostrarsi>>.

Grande impulso all’origine delle moschee fu dato dalla presenza di memorie locali connesse alla vita del Profeta o a quella dei membri della sua famiglia, poiché i credenti ritennero particolarmente meritorio continuare a pregare nei luoghi in cui Egli aveva pregato. Sorsero, così, molte moschee lungo l’itinerario fra la Mecca e Medina, o anche nei luoghi connessi alla storia del popolo ebraico, la cui rivelazione il Profeta accettava.”

La moschea, pur sorta come luogo di convegno ed assemblea della comunità, assunse presto i caratteri propri di un luogo sacro.

(A. Di Nola, “L’Islam”, Newton & Compton, Roma, 2004, pag. 143-144)

Per questi motivi, la moschea è il luogo tradizionale che funge prima da avamposto poi da porto franco, al cui interno si possono svolgere riti religiosi ma anche discussioni politiche, si possono prendere decisioni di ogni tipo a favore della comunità musulmana. La moschea, perciò, è il primo approdo il primo nodo della rete di connessioni in terra straniera, che replica lo stesso modello della Mecca.

La moltiplicazione delle moschee in Occidente è realmente come accrescere la disponibilità di basi in territorio straniero. Le moschee sono a tutti gli effetti terreno islamico, sacro e inviolabile. Sono i luoghi di conservazione e diffusione della cultura islamica, nonché punto di riferimento per il controllo sociale dei fedeli (E. Pace, “Sociologia dell’Islam”, Carocci, Roma, 1999, pag. 203-206).

Dalle moschee muovono persone e risorse con l’obiettivo di assoggettare sempre nuovi territori alla causa islamica.

 

Finanziamenti dal Medioriente

E’ stato accertato che, dagli stati musulmani del Medio Oriente, giungono in Italia e nel resto dell’Occidente svariati milioni di euro per la costruzione di nuove moschee. Che siano soldi utili anche per il finanziamento occulto del terrorismo non ci è dato sapere, nello specifico ciò che invece è sicura è la volontà di aumentare la rete dei luoghi di culto islamici ai fini dell’occupazione territoriale, quindi della colonizzazione.

Nelle parole del Ministro dell’Interno, pare che gli organi di vigilanza italiani metteranno mano alle attività finanziarie a favore delle moschee, per verificare che tutto sia secondo la legge.

Ad ogni modo, la maggior parte dei luoghi di culto islamici si sottraggono al controllo, non dichiarandosi, operando nella clandestinità.

 

Tolleranza politicamente corretta

In conclusione, l’argomento delle moschee in Europa e in Italia è l’esempio di quanto sia stato travisato il senso del politicamente corretto e della tolleranza religiosa. Lasciando proliferare i centri di culto islamici, alcune categorie politiche e sociali (insieme a certi intellettuali) si sono esaltate e auto incensate.

Sarebbe stato necessario, molto tempo fa, porre un freno a questa espansione, che ha posto le basi per la colonizzazione sociale e politica musulmana. Quando, però, si trattano questi temi si incorre immediatamente nelle facili accuse di allarmismo, intolleranza, razzismo, populismo e demagogia.

Invece, stiamo parlando del futuro della nostra identità culturale, del futuro delle nostre città e di noi stessi.

 

Approfondimenti

Musulmani vogliono più luoghi di culto

Secolo d’Italia: quante sono le moschee in Italia

La Repubblica: moschee in garage

Il Tempo: moschee pericolose

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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2 Risposte a “Colonizzazione silenziosa”

  1. Io vorrei ricordare la moschea per il musulmano è luogo di culto, ed anche palazzo di giustizia e palazzo del potestà/sindaco.

    Nell’Islam il potere politico è sottomesso al potere religioso.
    Nell’Islam il potere giudiziario è sottomesso al potere religioso.
    Nell’Islam il potere legislativo è sottomesso al potere religioso. Anzi, peggio: non vi è altro potere giudiziario se non quello che stà scritto nel loro libro sacro.

    https://buseca.wordpress.com/2015/02/02/cose-una-moschea/
    Costoro stanno creando uno stato nello stato con il preciso e talvolta dichiarato intento di rovesciare gli ordinamenti democratici ed instaurare una teocrazia islamista basata sulla sharia. Che vi ricordo prevede la pena di morte per gli atei.

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