La festa del libro nella città

Mostra mercato del libro in una piccola città di provincia

Regna uno strano silenzio sulla dismissione di un bell’evento culturale

 

 

Festa del libro in città
Festa del libro in città

 

 

 

La cultura per tutti 

Una volta in città c’era una presenza discreta e silenziosa, che sapeva di antico. Si tratta delle due bancarelle di libri sotto un unico tendone, davanti alla Biblioteca cittadina (la Malatestiana). Diciamo “una volta” perché sembra ormai un secolo che è stata fatta sparire, invece sono passati “solo” cinque anni, o giù di lì. Erano due le piattaforme di vendita, due erano le ragioni sociali. Una grande tenda bianca, assi di legno per pavimento, tantissimi libri tra cui scegliere. C’erano libri datati, anche molto datati, c’erano libri nuovi, tutti divisi naturalmente per genere e argomento.

Il tendone dei libri compariva due volte l’anno: a maggio e a novembre. Aveva orari prolungati fino a tarda sera.

Era una dilatazione culturale in una piccola sfera umana e sociale. Chi non ha mai incontrato amici e famigliari in mezzo a quelle pile di libri? Le occasioni di incontro non mancavano, così come le fruttuose ricerche di titoli letterari, storici, filosofici.

I gestori dimostravano una vera e propria passione per il loro lavoro di librai da piazza. Gentilezza e professionalità non mancavano.

 

Smantellamento improvviso 

Ad un tratto, come quando ci si sveglia da un bel sogno, è arrivata l’inaspettata notizia: le bancarelle sarebbero state smantellate, tolte per sempre.

Come per sempre? Cosa significa tolte? Le domande dei clienti e dei frequentatori avevano questo tono.

Una città culturale come la nostra viene privata così improvvisamente di un luogo per i libri? E poi così senza appello? Si.

Nonostante una raccolta di firme e il coinvolgimento (a parole, apparente) di (sedicenti) personaggi di spicco locali, il tendone dei libri è stato smontato, tolto dal mezzo.

 

Silenzio e rassegnazione 

Purtroppo tutta la faccenda è scivolata via senza chiarimenti né polemiche, che invece, in questo caso, sarebbero state più che doverose.

Perché è successo? Chi ha mosso i fili di quella operazione, contro la cultura e contro i cittadini?

Abbiamo cercato di saperne di più.

Sarebbe stato utile trovare un articolo della stampa locale, che sicuramente avrebbe recato informazioni dettagliate. Perciò, siamo stati all’archivio della Biblioteca Malatestiana; abbiamo parlato con un paio di addette, le quali non ci hanno saputo dire nulla. Non è possibile risalire ad alcun articolo senza una data.

Abbiamo provato a chiedere al Resto del Carlino, stiamo ancora aspettando una risposta, da luglio scorso (2016).

Ci siamo rivolti all’ufficio informazioni del Comune, poi abbiamo contattato l’ufficio cultura, quindi abbiamo atteso una risposta positiva, che non è arrivata: nessuno sa nulla, nessuno ci ha potuto aiutare.

Questa storia ha il quadro di un piccolo giallo, un piccolo mistero che ci piacerebbe risolvere.

Alla fine di tutto il nostro percorso, purtroppo, rimangono domande senza risposte, tanti dubbi, ma anche una buona dose di amarezza per la fine di un evento librario che pare non essere più ripetibile.

 

 

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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