Illusione di normalità

Illusione

Se l’ingiustizia diventa la normalità.

Se l’inconsueto diventa l’abitudine.

 

 

Normalità
Illusione di normalità

 

La legge di Murphy

“Più ingiustizie sopporti, più te ne faranno”.

Parafrasi alla Legge di Chandler. In A. Bloch, “La legge di Murphy del 2000”, Longanesi, Milano, 1999, pag. 120

 

Normalità dell’ingiustizia

Ci siamo assuefatti ai comportamenti anormali, abbiamo consentito a chi ci sta accanto di essere scorretto.

Negli ultimi anni, il “farsi gli affari propri” è diventata più di una regola, è una consuetudine statutaria, come se fosse parte della Costituzione Italiana.

Forse davvero molte persone si illudono che vada tutto bene, che sia tutto normale?

Per quale motivo?

Perché così evitano timori, paure disagi, evitano di farsi carico delle responsabilità collettive. Perché non è mai affare nostro quel che succede fuori dal nostro giardino. “Ci penserà qualcun altro”.

E’ comodo lasciare andare tutto come viene, senza farsi delle domande, senza porsi dei dubbi.

Mettere la testa sotto alla sabbia, facendo finta di nulla, non è comunque uno schema di comportamento sostenibile.

 

La realtà dei fatti

Non è normale guidare con il cellulare in mano e non è normale lasciare che la gente lo faccia liberamente. Non è normale fregarsene del codice della strada e rischiare di travolgere delle persone andando contro mano, in una strada qualsiasi.

E’ forse normale consentire che la propria città sia lasciata in balia della criminalità e della corruzione? Pensarlo è illusione di normalità.

Per il modo in cui sono formulate e comunicate le notizie, pare che sia normale il furto in abitazione o la rapina a banche e negozi. La giustificazione del reato è, in ogni caso, un’illusione di normalità.

Non è normale parlare di violenza sulle donne e sulle ragazze come se fosse endemica, connaturata al disagio del maschio nazionale. Non ci si può illudere che sia normale.

 

Illusione di umanitarismo

Le migrazioni di massa, con i numeri notati su tutti gli organi di comunicazione, non sono fatti normali: le persone non si spostano da dove sono nate se lì stanno bene. C’è ben altro dietro alla spiegazione sbandierata dalla politica nostrana.

Una parte della comunicazione di massa sta dicendo al pubblico che le migrazioni sono da accettare, anche con questi numeri, perché “così va il mondo, non ci si può fare niente”.

Oppure perché “il modo di vita dei migranti, presto, sarà il nostro modo di vita” (cit.).

E’ un illusione di normalità, così come provare a fare credere a tutti che è solo un atto umanitario, filantropico ed è un dovere accoglierli tutti.

Ci sono grandi interessi economici e sociali non dichiarati dietro i grandi flussi di persone dall’Africa e dal Medioriente.

 

 

Dopo un lunghissimo sonno

Una persona che si svegliasse ora, da un sonno criogenico di una decina d’anni, penserebbe di essere finita in una provincia popolare e multietnica degli Stati Uniti.

Poi, dopo aver passeggiato un po’ si renderebbe conto che, a differenza degli USA, mancano le regole di civile convivenza, non esistono modalità di proficua integrazione; infine che i controlli delle Autorità sono “a richiesta” (“on demand”, come per la TV via satellite).

Per chi vive altrove è normale, per tutti gli altri è un’illusione di normalità, se non riescono ad abituarcisi.

 

Illusione urbana

Non è normale osservare sempre più alti livelli di inciviltà nei quartieri urbani. E’ un illusione di normalità credere che il terrorismo faccia parte della vita nelle grandi città, come fosse parte dell’arredo urbano.

Chiudere gli occhi, o girarli altrove, quando si hanno davanti dei ragazzi africani che spacciano al parco, di fianco a bambini e genitori, non può essere normale.

Non è proprio normale vedere in TV gente ricca (politici, intellettuali) far finta di essere filantropi, se poi la sera si chiude in sicuri quartieri lussuosi, lontani dalla microcriminalità comune e dall’inciviltà dei vicini di casa.

La gente normale (ed è la maggioranza) vive in quartieri popolari, proprio dove gli viene detto che è normale il pericolo di essere rapinata o malmenata.

Non è normale occupare le case popolari senza averne diritto; è un illusione di normalità che la legge permetta le occupazioni indebite.

 

Il proprio orticello

Forse per paura di affrontare tutta una serie di incognite, molte persone si trincerano nel proprio orticello.

L’egoismo fa parte dello stile di vita delle persone molto abbienti, dei politici e dei loro intellettuali schierati.

L’illusione di normalità è un modo di essere, di vivere, di non impegnarsi: è un atto di egoismo. E’ l’individualismo tipicamente metropolitano.

Pensare sia normale tutto ciò che va storto in questo Paese, significa accettare le ingiustizie, salvo illudersi che il male non capiti anche a noi.

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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