Francia? No grazie

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Dieci buoni motivi per i quali non è giusto tifare Francia, in nessuna competizione internazionale.

Soprattutto per un italiano.

 

 

Francia, calcio e politica

Il calcio non è solo sport ma è anche politica e società. Come la politica e la società, anche il calcio soffre di tutte le contraddizioni e le distrazioni proprie dei due settori principali.

Il rancore per l’eliminazione della nazionale italiana ha spostato alcune energie del tifo a favore della Francia, senza però sapere che è una scelta del tutto infelice. Non si tratta di rancore, odio o simili, bensì di considerazioni di fatto.

 

I misfatti della Francia contro l’Italia

Prima di decidere di tifare Francia in qualsiasi competizione sportiva internazionale, per un italiano è bene considerare i seguenti elementi (in ordine sparso):

 

  • Il francese Napoleone ha depredato l’Italia intera;
  • La Francia ha avuto l’arroganza di affermare che senza i suoi battaglioni , l’Italia non avrebbe mai vinto la battaglia di Vittorio Veneto e di conseguenza la Grande Guerra, dandoci a più riprese degli incapaci;
  • Alla conferenza di pace di Versailles, per la fine della Grande Guerra, la Francia ha contribuito in maniera determinante a disattendere alle richieste italiane, contribuendo alla famosa “vittoria mutilata”;
  • La politica estera francese ha danneggiato sistematicamente e ripetutamente gli interessi italiani ovunque nel mondo;
  • Il governo francese da sempre protegge i terroristi delle Brigate Rosse, come Battisti, escludendone l’estradizione;
  • A Ustica è stato accertato che c’erano aerei da guerra francesi nell’operazione che ha abbattuto il DC-9 italiano; la Francia ha rifiutato qualsiasi collaborazione alle indagini;
  • La Francia se ne frega di Schengen e nessuno a Bruxelles si indigna: per esempio quando manda in Italia migliaia di clandestini che si affacciano a Ventimiglia;
  • Nella Comunità Europea, la Francia è uno di quei Paesi “forti” che votano le leggi e le disattendono quando vanno contro il loro vantaggio (vedere lo sforamento del 3% del PIL); mentre l’Italia riceve solo sanzioni.
  • Il capitalismo agro-alimentare francese da decenni violenta le aziende del comparto italiano (per esempio Galbani, Parmalat eccetera);
  • La Francia ha gravi responsabilità nel caos libico, grazie al quale ha sottratto le commesse energetiche all’italiana ENI;
  • Dal 2016, il capitalismo francese depreda il comparto bancario e finanziario italiano, investendo pochi euro (Credite Agricole).

 

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Shopping francese in Italia

 

Calcio e società

Ritornando alla doppia correlazione tra calcio e politica, calcio e società non possiamo dimenticare che dopo la finale del campionato del mondo del 2006, il calciatore francese Zidane è stato accolto in Francia come un idolo per la testata al calciatore italiano Materazzi.

 

Altri rimandi storici

Un’ultima considerazione per i puristi della ricerca storica: la Francia ha collaborato con la Gran Bretagna a far cadere il regime libico di Gheddafi, con una guerra che ha danneggiato gli interessi economici italiani nell’area.

In precedenza, la Francia ha guidato guerre semi dimenticate come in Ciad e Algeria, per le risorse naturali in loco.

Infine, la Francia era presente in Indocina sempre per motivi commerciali poi militari, contribuendo alla maturazione dei conflitti in quell’area, fino alla famosa guerra del Vietnam.

Alla luce di queste considerazioni, tifare per la Francia, anche solo sportivamente parlando, è una scelta del tutto sbagliata e fuori dalla storia.

 

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Francia: no grazie

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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