Il declino sociale italiano

declino sociale

I fattori del declino sociale italiano

 

Declino sociale
Declino sociale italiano

 

Il declino sociale italiano ha radici profonde, ha una storia lunga. Parrebbe si tratti della trama riassuntiva di un film di serie B, ma dentro questo incipit c’è tutta la sostanza di un’analisi realistica e impietosa.

Abbiamo raccolto gli elementi di quell’analisi, riassumendo le indagini fin qui svolte per argomento, ognuno dei quali porta un tassello al mosaico del declino sociale italiano.

  • Il calo demografico
  • La disoccupazione endemica a tassi alti
  • La disgregazione del collante sociale comunitario
  • La secolarizzazione e il crollo di consenso al cattolicesimo
  • L’immigrazione e il multiculturalismo come attitudine
  • L’allargamento della base sociale e politica islamica
  • L’incertezza del diritto, con conseguente percezione di grande insicurezza urbana
  • La miope arroganza della politica.

In fondo sono elencati i singoli articoli.

 

 

Lettura dei fattori del declino sociale

Il calo demografico italiano implica lo spopolamento del Paese, gli anziani non saranno sostituiti del tutto dai bambini nuovi nati.

Le statistiche indicano la presenza di sempre meno giovani italiani, che tuttavia non riescono a trovare una soddisfacente occupazione e si trasferiscono all’estero, depauperando il nostro Paese di risorse qualificate e, naturalmente, di un ricambio generazionale.

Si consolida la povertà, correlata alla disoccupazione ma anche al “carovita” che attanaglia sempre più famiglie e sempre più anziani.

 

La politica, invece di introdurre serie e oneste politiche a sostegno della famiglia e dell’occupazione giovanile, ritiene più opportuno ricorrere all’immigrazione di massa di persone dequalificate dall’Africa e dal Medioriente.

Gli immigrati non possono sostituire in tutto e per tutto gli autoctoni, poiché non sono portatori degli stessi valori, della stessa cultura, degli stessi usi e costumi, della stessa storia: in sostanza manifestano una diversa identità (A. Finkielkraut, “L’identità infelice”, Guanda, Milano, 2015, pag. 17-18).

 

Il problema dell’identità culturale in Italia e nel resto d’Europa rimanda alla possibile islamizzazione, in quanto oltre l’80% degli immigrati manifesta la fede musulmana.

 

Il collante sociale occidentale corrispondeva, fino a pochi anni fa, al cristianesimo e alla comunità locale. La secolarizzazione della società e l’individualismo hanno gradualmente disgregato i corpi sociali.

 

Ad aumentare il senso di insicurezza e di abbandono sociale interviene poi l’incertezza del diritto, per cui ai reati non corrisponde una reale sanzione. Sono frequenti le scappatoie, i cavilli, gli indulti, le amnistie, le pene sospese. La legge ha tempi burocratici lunghissimi, con costi altissimi che non tutti i cittadini possono sostenere per ottenere giustizia.

 

In ultima analisi, chi possiamo ritenere responsabile del malfunzionamento della macchina pubblica? Chi è il grande indiziato del declino sociale italiano?

Possiamo ipotizzare che la politica italiana sia la prima imputata per non aver promosso politiche sociale idonee, per non aver agito nell’interesse dei cittadini.

 

Alle ultime elezioni, la politica ha dato una “grande prova di sé” con la legge elettorale: candidati bocciati dall’elettorato sono stati ripescati senza vergogna.

E’ la prova che alla politica interessa solo la perpetuazione della propria specie.

 

 

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Pubblicato da Il Sociale Pensa

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